
Terribili o meravigliosi 2 anni?
La fase di sviluppo che va dai 18 mesi ai 3 anni circa è un periodo delicato e difficile, sia per i genitori che per il bambino. Iniziano i capricci, le urla, le sfide e i tanti “no”! Si tratta dei famigerati “terrible twos”, i “terribili 2 anni”!!!
Ma è anche una fase importante e fondamentale per la crescita e lo sviluppo del bambino.
Sono allora…
TERRIBILI O MERAVIGLIOSI I DUE ANNI?
COSA SUCCEDE?
Molte cose cambiano durante questa fase, soprattutto sul piano emotivo. Intorno a quest’età, il bambino inizia a percepirsi e ad identificarsi come persona, distinto dai suoi genitori. Fino a questo momento si è sempre sentito legato alla mamma e al papà. Ora invece, inizia a creare la propria autonomia. E inizia anche a sperimentare i propri limiti, causa di frustrazione per il bambino, che non li accetta e si ribella.
QUALI SONO I COMPORTAMENTI TIPICI E PERCHÉ AVVENGONO?
Proprio questa ambivalenza che il bambino sperimenta – da una parte la voglia e il bisogno di indipendenza, dall’altra i limiti fisici, psichici e verbali – lo portano a reagire con urla, capricci, rabbia, talvolta anche forte e fisica. Ma soprattutto, attraverso i tanti “no”, c’è nel piccolo il tentativo di imporre la propria volontà.
È un momento delicato, perché il bambino non ha ancora la vera percezione di se stesso: è una ricerca e una scoperta che inizia in questa fase, ma che continuerà per il resto della vita.
COME GESTIRE TALI COMPORTAMENTI?
Ovviamente non c´è una regola da seguire o un manuale delle istruzioni. Ogni bambino, ogni adulto e ogni situazione è unica e diversa! Desidero perciò darvi alcuni consigli, alcune idee, dettate anche dai miei tanti anni di esperienza con bambini, famiglie, situazioni e culture differenti.
Innanzitutto, teniamo presente che la rabbia è un’emozione come tutte le altre, e perciò ha il DIRITTO di esprimersi, perché ha la sua importanza. Quindi impariamo prima di tutto noi, e poi insegniamo al bambino, ad accettarla, ad accoglierla. Aiutiamolo a trovare un modo sicuro e sano per esprimerla e gestirla.
A volte il bambino è molto più spaventato di noi nel vivere emozioni così forti e nel confrontarsi con questa tempesta di impulsi che sente dentro; proviamo ad abbracciarlo, ad ascoltarlo, a rassicurarlo anche a distanza, quando non permette di essere avvicinato.
Quando è in piena crisi di rabbia o di pianto, dobbiamo solo avere pazienza e aspettare che passi.
È importante mantenere la calma, anche se molto difficile talvolta, e lo so bene. Ma aggiungere la nostra rabbia, frustrazione, impazienza e panico comporterà un peggioramento della crisi, che si prolungherà, perché alimenteremo una situazione già delicata e il bambino si sentirà più spaventato.
COME GESTIRE I CAPRICCI?
Parlare di capricci, è sempre un tema delicato e complesso.
Ricordiamoci che le regole sono importanti e necessarie per i bambini, perché li rendono sicuri e più sereni. E i limiti, poi, fanno parte della vita di tutti, adulti e bambini. Imparare ad accettare regole e limiti da piccoli, significa saperlo fare con molta più semplicità e serenità da grandi.
Soprattutto durante questa fase di lotta interiore, il bambino ha ancora più bisogno di potersi affidare alla stabilità della guida dei genitori. Perciò è molto importante che le regole, i divieti, i limiti abbiano un senso, una ragione. E soprattutto, che siano decisi da entrambi i genitori. E quando gli adulti non sono d’accordo, è sempre meglio parlarne in un secondo momento, da soli, mai davanti ai bambini.
Quando rabbia, capricci, rifiuti si manifestano in maniera forte e violenta verso gli altri, verso se stessi, anche verso gli stessi genitori, dobbiamo reagire in maniera calma, ma ferma e decisa. Il bambino deve capire dal nostro tono di voce e dalla nostra fermezza che quel gesto non va bene.
COSA EVITARE DI FARE?
A volte è più facile sapere cosa fare, che evitare di fare qualcosa, vero? Soprattutto quando pianti, urla e capricci frequenti si confrontano con stanchezza e frustrazione degli adulti.
Diventa più facile assecondare i capricci, cedere alle pressanti richieste. Ed è normale. Ma ricordiamoci che i “no” aiutano a crescere. Che proteggere i bambini da ogni frustrazione, evitando lacrime e delusioni pensando di farlo felice, lo rende invece solo più insicuro e impreparato ad affrontare la vita.
E soprattutto, teniamo presente che i bambini sono bambini, devono fare i capricci, devono litigare, devono piangere: fanno parte del loro crescere sani. È nostro compito di adulti saperli accompagnare in modo sano e maturo.
Stiamo aiutando i bambini a diventare gli adulti di domani. Non dimentichiamocelo mai, soprattutto nei momenti difficili.
E quando avvertite di perdere il controllo della situazione, di voi stessi e dei vostri pensieri, come consiglio sempre, fermatevi un momento. Anche semplicemente il tempo di un respiro profondo, in molti casi, può migliorare tante cose!!!

